Alte valli Scrivia e Trebbia
Lega Italiana Protezione Uccelli - Sezione di Genova

Lega Italiana Protezione Uccelli - Sezione di Genova | LIPU | Alte valli Scrivia e Trebbia

Alte valli Scrivia e Trebbia

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Alte valli Scrivia e Trebbia

 

Valore e valutazione: si tratta di settori montani, non lontani dal confine con le province di Alessandria e di Piacenza, che risultano molto vitali dal punto di vista ecologico e naturalistico per quanto riguarda non solo gli alti versanti e i crinali ma anche alcune valli laterali ad altezze inferiori. Anche in questo complesso il valore di alcune aree dove ancora permangono attività zootecniche è garanzia del mantenimento di porzioni di territorio con ambienti agro-pastorali di un certo pregio per varie specie ornitiche ecologicamente più fragili. Notevoli per estensione e continuità le coperture boschive di ampi tratti di montagna così come lo sono le zone rupestri inglobate in tale contesto.

 

Descrizione caratteri ed elementi: a quote medio-alte, estese formazioni di castagno, faggio e altre latifoglie orofile caratterizzano le valli principali e secondarie al di là dello spartiacque appenninico principale tra i territori dei comuni di Ronco Scrivia-Isola del Cantone fino a quelli di Rovegno e Fontanigorda ad est.  Le attività zootecniche limitate ad alcune zone di crinale, di medio ed alto versante, e gestite a prato-pascolo, sostengono specie nidificanti ormai localizzate sul territorio come lo Zigolo giallo, l’Allodola e la Tottavilla. L’Averla piccola è un altro uccello che, nonostante il calo generalizzato dell’ultimo mezzo secolo, colonizza con nuclei sparsi questo tipo di ambiente però in densità molto inferiori a 30-40 anni orsono. Nelle situazioni di pendio più soleggiato dove venivano praticate attività agro-silvo-pastorali in prossimità di fattorie e borgate contadine, localmente permanevano fino a una decina di anni fa uccelli come la Passera mattugia e il Torcicollo diventati ad oggi dei nidificanti molto rari nell’entroterra ligure e nei distretti appenninici. Pregevoli sono anche taluni siti con ambienti naturali rocciosi e di sfatticcio. Ben rappresentata l’avifauna dei boschi e degli ambienti marginali con isolate presenze di Tordela, sporadicamente Passera scopaiola e Beccafico tra quelle più rare. La disponibilità alimentare e, nei limiti, quella dei siti di nidificazione hanno favorito il graduale (re)insediamento di alcuni predatori collateralmente al fenomeno dell’abbandono e dello spopolamento delle aree interne.

 

Forme di tutela: diverse aree di valore risultano comprese nel Parco naturale Regionale dell’Antola ed alcune Zone Speciali di Conservazione sono state istituite in questa parte dell’Appennino genovese a tutela di habitat, formazioni vegetali e entità faunistiche di maggior pregio e interesse per la conservazione

 

Minacce: le principali sono legate essenzialmente alla copertura vegetale e all’uso del suolo: la cessazione delle attività agro-pastorali che hanno modellato il paesaggio in quota garantendo varie situazioni di ambiente aperto a prato-pascolo, gradite ad una certa avifauna, è la precondizione per il “crollo” di questi residui nuclei nidificanti, in molti casi già riscontrato negli anni. Per altre specie, malgrado un’apparente disponibilità di habitat, l’eventuale sfruttamento a spese delle zone di bosco più accessibili potrebbe causare disturbi in epoca riproduttiva e-o abbandoni.

 

 

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